( Trieste e Vienna )

TRIESTE

L’intenso legame di Trieste con il caffè ha sicuramente qualcosa a che fare con il porto. La città è stata governata dagli austriaci per oltre quattro secoli. Questo porto era l’unico nell’impero asburgico. Da Carlo VI Dichiarata porto franco, Maria Teresa fece espandere questa città in una delle più grandi città commerciali del Mediterraneo.

Il Caffè San Marco, situato in Via Cesare Battisti n. 18a, emana ancora l’atmosfera dei tempi in cui noti scrittori erano tra i frequentatori abituali. Ancora oggi c’è gente che si incontra ogni giorno in questo locale dal 1914, che con il suo soffitto affrescato, i tavoli in marmo e le boiserie in legno scuro ricorda molto un caffè viennese.

Trieste è soprattutto la città del caffè e dei caffè. Qui l’amore per la bevanda che più di tante altre è un simbolo di italianità è così forte che si consuma più di due volte la quantità di caffè della media italiana. La città ospita la Borsa del Caffè inaugurata nei primi del Novecento e decine di torrefazioni piccole e grandi sorgono qua e là e il profumo dei chicchi tostati si sente passeggiando. Nella città si tiene anche il Trieste Coffee Festival, durante il quale anche i ristoranti modificano i loro menù introducendo specialità a base di caffè. Nei molti caffè storici nulla è cambiato da quando lo frequentavano Joyce e Svevo ed oggi sono vere attrazioni turistiche. Oltre al Caffè degli Specchi ci sono il Caffè Tommaseo il più antico di Trieste, il Caffè San Marco e il Caffè Pirona, il posto dove gustare i dolci tipici, come la Putizza, il presnitz, la pinza e la Sacher triestina.

VIENNA

La cultura del caffè viennese è leggendaria. La prima caffetteria viennese fu fondata nel 1685. Il caffè è un’istituzione che non può essere paragonata a nessun’altra al mondo. I viennesi hanno elevato il bere il caffè a una cultura e ad un atteggiamento globale nei confronti della vita. Panche morbide, tavoli in marmo, specchi che riflettono una luce soffusa e il cameriere sempre attento trasmettono un’atmosfera che non è seconda a nessuno.

Intorno al 1900, scrittori ormai famosi facevano spedire la posta alla loro normale caffetteria e aprivano lì il loro posto di lavoro. Prima degli scrittori, i compositori avevano scoperto da soli la caffetteria: Johann Strauss, padre e figlio, vi presentarono nuove opere e anche Mozart e Beethoven usarono la caffetteria per rendere popolari i loro pezzi. 

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